L'unica cosa che mi ha deluso un po' é stato il livello delle domande fatte all'ospite italiano: un paio di studenti ha insistito su una presunta coalizione, evocata anche da Beppe, tra i partiti di destra e quelli di sinistra per governare assieme il paese, sul modello tedesco. I due sembravano terrorizzati dall'idea che la sinistra potesse accettare di dividere le responsabilitá di governo con la destra.
Uno dei due ha inoltre detto che lui in realtá voterebbe la Coalizione Arcobaleno, ma non lo fará perché essendo lui studente di economia, si rende conto che questi "non capiscono niente di economia". Ha inoltre aggiunto che la spazzatura a Napoli c'é sempre stata, lui é di Gaeta (Latina) e lo sa bene, e se ne parla oggi solo perché "qualcuno la ha lasciata davanti alla porta sbagliata". Quando qualcuno ha obiettato che se dalle sue parti é sempre stato cosí, perché allora nessuno ha mai detto niente, lui ha risposto "No scusi io sono del Lazio, non della Campania", come a dire, per favore non confondetemi con quelli, che cosa ne so io.
Una donna, apparentemente docente di matematica in una universitá minore della zona, ha fatto un tragico appello per la sua cittá di origine, Ortona (Chieti), in cui pare che l'ENI voglia costruire una raffineria. Dopo che Beppe ha speso oltre un'ora a dire che non potremo sopravvivere se, come paese, ci propagandiamo solo come turismo, pasta e pizza, la signora in questione ha pensato bene di affermare che "l'Abruzzo é famoso per l'olio ed il vino, il petrolio non c'entra niente".
Insomma, la classica folla di italiani. Uno si domanda se lo stare all'estero per un po' di tempo ha in qualche modo contribuito a far loro vedere le cose da un altro punto di vista o meno, e le risposte ahimé non sono sempre positive. Io non sono Beppe, né vorrei esserlo, ma sono convinto che al di lá di questi personaggi valga la pena di contnuare a fare quello che fa, perché forse scremando bene qualcuno che dica qualcosa di diverso salta fuori. Ma ieri é stato un po' scoraggiante.