mercoledì 3 ottobre 2007

Bologna a Los Angeles: Santa Caterina

Bologna a Los Angeles ha almeno un paio di presenze, entrambe un po' criptiche. Una é la copia della statua del Nettuno nella cittadina di Palos Verdes, di cui parleró un'altra volta; l'altra é solo una antica denominazione geografica, ormai perduta ed ignota ai piú, compreso me stesso fino a poche settimane fa.
Il 14 luglio del 1769 una spedizione comandata da Gaspar de Portolá, governatore spagnolo della Bassa California (quella parte di California che oggi appartiene al Messico) era partita da San Diego alla volta di Monterey, la capitale fino a quel punto raggiunta solo via mare. Si trattava appunto della prima esplorazione della California via terra. Tra i membri della missione c'era anche il padre francescano Juan Crespí, grande amico ed estimatore del padre Junipero Serra (nonostante i cognomi Crespi e Serra siano italiani, le fonti che ho trovato evidenziano come entrambi fossero nati a Maiorca, nelle Isole Baleari; le Baleari erano state possedimento genovese in passato; origini liguri? la mappa dei cognomi italiani evidenzia come il cognome Crespi sia oggi concentrato nel triangolo Lombardia - Piemonte - Liguria, con una buona percentuale in quest'ultima regione,mentre il cognome Serra, comunque molto piú comune, sia principalmente diffuso in Sardegna, ma sempre con alte percentuali nel giá citato triangolo).
Padre Crespí partecipó alla missione come osservatore e diarista, in sostituzione di padre Serra in quel momento malato. Le informazioni che il padre ci ha lasciato dicono che il 2 luglio 1769 la spedizione di Portolá era arrivata sulle rive di quello che verrá chiamato il fiume degli Angeli (rio de Los Angeles), dove si fermó per la notte; da qui invece di seguire il fiume si spinsero verso la costa, passando i depositi ribollenti di pece della Brea per arrivare il 4 agosto presso la odierna Westwood, sede della University of California, Los Angeles (UCLA). Sabato 5 agosto 1769, parte della spedizione si diresse verso l'Oceano Pacifico, ormai a pochi km di distanza, per verificare la possibilitá di muoversi lungo la costa. Arrivati dove oggi sorge la cittá di Santa Monica, e osservando l'alto litorale e le montagne verso Topanga e Malibu, decisero di tornare indietro e, consultandosi con guide indiane, passarono i monti (oggi chiamati le Montagne di Santa Monica, o Santa Monica Mountains in ingelse) da Westwood lungo la valle piú ampia della zona, oggi chiamata il Passo di Sepulveda. Dopo una laboriosa salita al passo, Crespí notó che dall'altra parte si estendeva "una valle molto grande, bruciata dai pagani.. larga 3 leghe e lunga 8 (circa 13 per 58 km).. contenente un bacino d'acqua dolce molto grande..". Crespí notó inoltre l'esistenza nella valle di un numero elevato di querce sempreverdi e decise di chiamarla la "Valle di Santa Caterina da Bologna delle Querce" ("El Valle de Santa Catalina de Bononia de Los Encinos). A volte il nome latino Bononia si trova rimpiazzato da quello spagnolo Bolonia, e lo specifico nome della quercia in questione Encino (Live Oak in inglese) viene rimpiazzato da quello generico Roble.
Il toponimo Bolognese non duró a lungo: il sindaco della neonata Los Angeles, Francisco Reyes, installó tra il 1793 ed il 1795 un ranch nella valle di Santa Caterina da Bologna, ma scelse di chiamarlo con la sua forma piú breve, il Rancho Los Encinos (la Fattoria Le Querce). Nel 1797 vendette la proprietá alla Chiesa Cattolica e si ritiró presso il bacino d'acqua dolce indicato 30 anni prima da Crespí; nel frattempo, la California da spagnola era diventata messicana e nel 1845 Pio Pico, l'ultimo governatore prima dell'arrivo degli statunitensi, sequestró le terre per affidarle ad alcuni dipendenti indiani. Dopo una lunga serie di peripezie e compravendite, nel 1949 lo stato della California acquistó definitivamente quello che rimaneva del ranch per farne finalmente, nel 1971, un parco pubblico (Los Encinos State Park).
Quando nel 1797 la Chiesa acquistó parte della Valle, lo fece per potere costruire una nuova Missione, dedicata a Ferdinando, Re di Spagna (Mision del Señor Fernando, Rey de España). Da allora il nome del re, in qualche modo santificato, ha coinciso con quello della Valle: oggi si chiama la Valle di San Fernando (San Fernando Valley), e del nome di Bologna non c'é piú alcuna traccia, se non qualche cenno nei documenti e nelle didascalie nel Parco Statale delle Querce. Ridotta la missione a semplice chiesa cattolica all'interno della Valle di San Fernando, il tutto é oggi parte della tentacolare cittá di Los Angeles, con alcune comunitá indipendenti circondate dalla metropoli.

Come si puó vedere, il legame di Bologna con Los Angeles é estremamente tenue, e comunque se non perduto, sconosciuto ai piú. Molti nomi qui in cittá sono di origine spagnola, e parecchi di questi sono legati a santi italiani o a localitá di santi italiani (Los Angeles era originariamente il "Villaggio di Nostra Signora, la Regina degli Angeli del Torrente della Porziuncola", dove la Porziuncola é il fiumiciattolo che scorre lungo l'Appennino presso Assisi e caro a San Francesco; il quale naturalmente dá il nome alla cittá di San Francisco, un 600 km piú a nord); come con Cristoforo Colombo, la retorica spagnola nelle terre colonizzate da Madrid si é appropriata di numerose cose e persone, comprese quelle italiane.

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